La scalabilità è la capacità di un software o di un hardware di adattarsi a un aumento di domanda o di carico di lavoro. Dunque indica se un sistema è portato a crescere o meno. Nel mondo del Web 2.0 troviamo numerosi esempi di attività scalabili, primi fra tutti i social network (Facebook, Twitter, Pinterest, ecc.), ovvero dei siti web studiati per essere espandibili a un costante aumento di traffico.
Distinguiamo due tipi di scalabilità:
- Scalabilità verticale. Significa crescere in altezza, ovvero implementare la capacità del sistema lievitando le sue risorse. Ad esempio l’aggiunta di più RAM alla propria memoria, oppure più CPU al server.
- Scalabilità orizzontale. Vuol dire crescere in larghezza, cioè l’aggiunta di nuovi nodi (server) in parallelo, in modo che funzionino come un sistema unico. Riguarda sia l’aspetto hardware che software, e ne sono un esempio i sistemi distribuiti e il Clustering.
Con il termine scalabilità si può indicare anche l’attitudine di un’attività nel far fronte a un calo di domanda. Dunque la sua capacità di ridimensionarsi rimuovendo nodi superflui così da conservare l’efficienza del sistema.
Ottima spiegazione,corredata da adeguato corredo esemplicativo: intravedo la capacità esplicativa di chi ha studiato Filosofia. Grazie. Dott. Francesco Distefano
Buongiorno Francesco,
grazie per il bel commento!
Di filosofi in redazione ancora non ne abbiamo, ma non nascondiamo la passione nel leggere e cercare di migliorarci come persone.
Buona giornata